L’obbiettivo di un intervento di riqualificazione energetica su un’infrastruttura è quello di ridurne i consumi di energia primaria non rinnovabile.
La riduzione dei fabbisogni di energia può essere ottenuta agendo in diversi modi, uno tra questi è l’intervento sul sistema di riscaldamento.
Il servizio di riscaldamento e acqua calda delle abitazioni di vecchia costruzione infatti è garantito dalla caldaia detta “tradizionale”, ovvero un sistema che come vettore energetico utilizza tipicamente il gas (come metano, GPL ecc..) per produrre acqua, solitamente ad una temperatura fissa di circa 80°C, che viene inviata ai corpi scaldanti detti radiatori (comunemente noti come termosifoni).

Negli anni sono state sviluppate nuove tecnologie sempre più efficienti sia dal punto di vista dei consumi che dei servizi rendendo quindi le caldaie tradizionali ormai obsolete.
Una tra queste è la caldaia a “condensazione”.
La caldaia a condensazione è un sistema innovativo capace di ridurre al minimo le perdite di energia primaria infatti questi sistemi recuperano un’aliquota incisiva di calore dal raffreddamento dei fumi di combustione poiché vengono realizzate con materiali resistenti alle condense acide dei fumi come l’acciaio inox, il titanio.
Il recupero avviene attraverso un processo di scambio di calore tra i fumi della combustione e l’acqua di ritorno dai terminali.
Con quest’accorgimento tecnologico il rendimento del sistema di riscaldamento si innalza notevolmente passando dal 90% al 98%, la caldaia a condensazione produrrà di più a parità di combustibile utilizzato o consumerà di meno a partita di servizio fornito.
Va inoltre aggiunto che le prestazioni di una caldaia a condensazione, diversamente da quelle tradizionali, migliorano quando il sistema è parzializzato, ovvero quando il suo carico di lavoro è ridotto.
Parzializzare il carico di una caldaia a condensazione significa ridurre temperatura dell’acqua prodotta in uscita e di conseguenza anche quella dell’acqua di ritorno che interagirà con i fumi; la differenza di temperatura rispetto al normale funzionamento sarà maggiore e quindi di conseguenza anche il calore recuperabile.
Alla luce di quanto detto si può facilmente dedurre che il rendimento della caldaia a condensazione quando parzializzata supera il 100% questo perché nel normale calcolo del rendimento di un sistema termico non si prevede il recupero di calore dei fumi di scarico.
Sostituire una vecchia caldaia con una a condensazione significa avere un sistema più efficiente sia a livello di prestazioni istantanee sia per quanto riguarda i consumi annuali a cui è associato un minor costo in bolletta.
Passando al lato economico le caldaie a condensazione sono più costose delle tradizionali ma la loro istallazione è soggetta a incentivazioni statali (Ecobonus) che vanno dal 50% al 65% sul costo di investimento.
Inoltre la sostituzione del sistema di riscaldamento con una caldaia a condensazione (di almeno classe A) è un intervento contemplato anche dal Superbonus al 110% quindi, nel rispetto delle condizioni per accedere allo sconto, un’eventuale sostituzione potrebbe anche essere gratuita.