Agroforestazione
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e la ripresa industriale, gli imprenditori agricoli italiani si sono orientati sulla meccanizzazione dei processi di produzione, sull’uso dei combustibili fossili, dei composti chimici per fertilizzare i campi, sulla specializzazione in monocoltura.
L’adozione di sistemi di monocoltura, ha comportato la perdita di patrimonio agricolo e arboreo in molte aree geografiche.

L’albero è stato considerato un ostacolo per il passaggio dei macchinari nei campi e non fondamentale per la fertilizzazione del suolo, vista la presenza di componenti chimici.
Agroforestazione definizione.
L’agroforestazione (o agroselvicoltura) è una disciplina scientifica che, invece, promuove le consociazioni tra sistemi forestali e agrari, creando così ecosistemi ibridi e più complessi, nei quali ogni elemento beneficia dalla presenza dell’altro e si verifica un circolo virtuoso più efficiente di uso delle risorse naturali.
Agroforestazione vantaggi.
L’intensità di alberi, anche se bassa, per ettaro è molto importante.
Gli alberi contribuiscono all’arricchimento organico del suolo grazie alla caduta delle foglie, che si sparpagliano e dalla loro decomposizione e successivo assorbimento dalle radici dei nutrienti.

La presenza di radici nel suolo, contribuisce a migliorare la porosità del terreno, la sua capacità di stoccare l’acqua con gli elementi nutritivi e la diffusione di questi ultimi in tutte le zone del terreno.
Gli alberi hanno un effetto anche sugli organismi decompositori che sono importanti nei processi di fertilizzazione del terreno.
Il microclima del suolo più temperato sotto gli alberi evita le gelate o le temperature massime, creando un ambiente ideale per la crescita delle colture.
Le foglie degli alberi filtrano la luce al suolo, nutrendo l’erba presente nei campi che li ospitano, che diventa nutrimento per i pascoli.
La scelta di puntare sull’agroforestazione è a tutti gli effetti, una strategia a lungo termine.
Quando si associano due o più specie vegetali diverse, queste devono adattarsi agli elementi che li circondano, convivendo tra di loro senza competizione naturale, un procedimento che può comportare anche anni di adattamento.
La specializzazione degli imprenditori, deve essere orientata a gestire questo tipo di impostazione ibrida per scegliere gli organismi più facilmente compatibili.
Su cosa incide l’agroforestazione?
L’agroforestazione incide in positivo, su tre aspetti fondamentali:
- ambientale: la presenza di alberi, incide sulla stabilità dei suoli evitando frane e valanghe, rende le aree meno arbustive e secche, diminuendo il rischio di incendi, soprattutto in zone molto calde e ventose dell’area Mediterranea. La tecnica di agroforestazione incide sulla sicurezza del suolo e il suo arricchimento.
- produttivo: la persenza di alberi di diverso tipo, permette di diversificare la produzione. Inoltre, in caso di forti temperature o siccità, la protezione degli alberi può ridurre l’evapotraspirazione del terreno e la traspirazione della coltura, che si disseca meno rapidamente, diminendo così il consumo di acqua per l’irrigazione, rispetto a situazioni di monocoltura.
- economico: la convivenza di alberi e prodotti agricoli, porta beneficio sia a chi coltiva, sia a chi affitta il campo. Si può puntare, inoltre, su una diversificazione dell’offerta, magari con la produzione di legname.
Convegno Agroforestazione
Durante il convegno dell’ Agroforestry and the green architecture of the new Cap, l’agroselvicoltura è stata indicata come una priorità per la riforma della Politica agricola comunitaria.