Oggi 8 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale degli oceani, istituita dall’Onu nel 2008.Gli oceani sono delle vastissime distese di acqua salata, in cui vivono diverse tipologie di animali e di vegetali.L’istituzione della Giornata è nata per sensibilizzare e per trovare una soluzione per l’inquinamento delle acque.
A tal proposito, non bisogna dimenticare la spiacevolissima scoperta, di cui si sta parlando molto negli ultimi anni che riguarda l’ Isola di plastica del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch, in inglese) che è la più grande zona di accumulo di rifiuti galleggianti al mondo. Basti pensare che l’80% dei rifiuti che si trovano negli oceani è rappresentato da scarti plastici, dei quali il 90% sono oggetti monouso come posate, bicchieri, cotton fioc, e bastoncini dei palloncini.
Con alcuni dati che stimano il tempo di smaltimento di alcuni rifiuti, ci possiamo fare un’idea sul fatto che occorre muoversi in maniera imminente per salvare il nostro Pianeta e gli oceani stessi.
Ecco quanto tempo ci vuole per smaltire:
Una bottiglia di plastica | 5000 anni |
Un sacchetto di plastica | 500 anni |
Un porta rullino fotografico | 300 anni |
Una bottiglia di vetro | 100 anni |
Un paio di collant | 70 anni |
Una lattina di alluminio | 50 anni |
Un contenitore di polistirolo | 50 anni |
Chewing-gum | 30 anni |
Per risolvere il problema dell’inquinamento da plastica è necessario, focalizzarsi su aspetti dell’economia circolare, creando percorsi virtuosi che mettano in atto una gestione intelligente della plastica e riducano gli sprechi.
Non restiamo a guardare, salviamo i nostri oceani!