Il tema della difesa ambientale oggi la fa da padrone su social, testate giornalistiche e notiziari tg.

Per chi come noi fa della necessità dell’impatto zero un focus primario, la cosa non può che essere accolta positivamente. Ed infatti, è così…

Eppure, il gran parlare della salvezza del pianeta ci lascia con una sorta di amaro in bocca. Intendiamoci, è una gran successo che finalmente le tematiche di cui sopra siano finalmente giunte all’attenzione dei potenti della Terra come di molti semplici abitanti del pianeta. Ma purtroppo, molti di coloro che oggi manifestano e si esprimono a favore dell’ambiente sono ancora molto lontani dal comprendere davvero i rischi e le conseguenze catastrofiche di un intervento non immediato e non risolutivo.

La maggior parte di noi oggi, sebbene sensibilizzata e moralmente schierata nella difesa ambientale, è pronta a vedere le cose solo in superficie, ha difficoltà a mettere a fuoco, a cogliere il “senso” profondo dell’urgenza, dei reali tempi di reazione…

Abbiamo scelto di lanciare la campagna social #GuardareNonVedere, perché tutti noi abbiamo bisogno di fare uno sforzo in più, di non fermarci alle apparenze. Non possiamo limitarci a fare finalmente oggi una scrupolosa raccolta differenziata, considerandola magari un gran traguardo per l’umanità… abbiamo bisogno di non produrre più plastica, eliminare il monouso di piatti, bicchieri e bibite… tornare al vetro, ai materiali davvero riciclabili.

Guardiamo la deforestazione amazzonica e vediamo migliaia di alberi caduti che forse non ricresceranno più e ci preoccupiamo giustamente di aver distrutto il polmone verde del pianeta. Ma non abbiamo consapevolezza dei catastrofici ulteriori effetti collaterali. L’habitat naturale di centinaia di specie animali non esiste più e mentre noi piantiamo alberi nuovi chissà dove, quelle specie si estinguono, per sempre.

Infine non abbiamo consapevolezza di cosa significhi realmente vivere in modo etico, sano e in pace con il pianeta. Più volte abbiamo affrontato il tema degli indigeni. Molti di noi, osservandoli, vedono semplicemente dei primitivi. Noi vediamo popoli di enorme dignità e consapevolezza, che non conoscono bombe, guerre, criminalità, carcere, cibo spazzatura, che non contribuiscono all’inquinamento del pianeta, che vivono in armonia con la terra e l’intero creato.

Dovremmo imparare a essere abitanti della terra non soltanto in un’ottica microcosmica ma macrocosmica. Ogni danno fatto all’ambiente è l’insieme di una serie di piccole conseguenze negative per tutti, allo stesso modo ogni azione volta alla salvaguardia di questo, è un piccolo tassello che si va ad aggiungere ai benefici per il nostro pianeta.