Stiamo vivendo tutti un momento di profondo cambiamento e così anche i modelli di business legati all’alta moda devono adeguarsi ai nuovi avvenimenti e diventare per noi ancora una volta fonte di ispirazione.
Tutte le maisons di alta moda stanno puntando sulla sostenibilità delle collezioni e la circolarità delle produzioni.
La ricerca degli stilisti di materiali riciclabili, intelligenti e sostenibili sta diventando una priorità condivisa.
Questo è uno dei messaggi più diffuso durante la settimana della moda uomo tenutasi a Milano dal 15 al 19 Gennaio 2021.
La sostenibilità al centro delle proposte, l’etica produttiva come modello aziendale.
Oltre alla sostenibilità l’altro elemento innovativo è stato quello della digitalizzazione delle collezioni.
Il modello digitale sebbene sia stato imposto per le motivazioni che noi tutti conosciamo, in realtà nessuno lo ha percepito come modello molto più sostenibile rispetto alla concentrazione in città di tutti gli addetti ai lavori durante la fashion week Milanese che in Febbraio con le stesse modalità darà vita a quella femminile.
Questo cambiamento ha avuto come conseguenze, da un lato, la creazione di un legame molto stretto tra l’aspetto offline e quello online e, dall’altro, quello di un rapporto di comunicazione diverso con le persone.
Il settore della moda ha iniziato a subire cambiamenti già in passato in conseguenza dello sviluppo della tecnologia; in questo settore i blog, i social media e l’e-commerce hanno dato il via ad una comunicazione prettamente digitale e ad una forma di interazione del tutto nuova. Anche le presentazioni delle collezioni sono, per questa ragione, organizzate su showroom espositivi virtuali dove il visitatore ed il potenziale acquirente hanno la possibilità di effettuare tour visivi e di avere maggiori dettagli sui capi esposti nello spazio digitale. In questo luogo fisico e pure non reale è possibile percorrere in maniera del tutto virtuale gli ambienti, conoscere in 3D le nuove collezioni presentate.
Siamo nella dimensione definita surreale dove fisico digitale e sostenibilità si uniscono e producono una nuova visione di vita.
Su questa nuova dimensione molto più etica si costruiranno gli eventi che negli anni passati venivano svolti in modo fisico.
L’aspetto fisico e digitale si completano a vicenda e l’uno non esclude l’altro anche se il futuro si prospetta tutto digitale: dalla presentazione dell’abito alla preparazione dello showroom, dalla campagna pubblicitaria all’acquisto virtuale. Le celebrazioni al termine delle sfilate così come le interviste al direttore artistico avvengono ora in modalità on line; anche le stesse sfilate sono state del tutto o in parte sostituite da presentazioni virtuali dal momento che, quelle in presenza, sono divenute ormai proibitive. Il primo esperimento in questo senso è avvenuto la scorsa estate a Milano e a Parigi che sono state testimonianza di quanto il mondo della moda non si è mai fermato e di quanto ci sia un’effettiva unione tra quest’ultimo e la tecnologia.
La Digital Fashion Week cambia dimensione pur non perdendo la propria identità.
La componente fisica, pur restando sempre un caposaldo del settore della moda, sta lasciando sempre più spazio al binomio tra l’aspetto fisico e quello metafisico, tra il reale ed il virtuale, tra l’on line e l’offline; tale binomio è diventato la chiave di un successo duraturo e di forte impatto in questo nuovo momento di illuminazione generalizzata.