Le politiche monetarie globali e le politiche ambientali su scala globale sono in netta contraddizione.

Questo perché negli ultimi 15 anni i bilanci delle banche centrali mondiali sono decuplicati, ad esempio il bilancio della Banca Centrale Europea è passato da 800 miliardi di euro a circa 8.000 miliardi di euro in soli 15 anni.

Questo ha generato una quantità di moneta pari a due volte il prodotto interno lordo della Germania o cinque volte il prodotto interno dell’Italia.

Questo processo è stato fatto anche negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina per combattere la deflazione, aumentando la base monetaria a livello globale in modo sconsiderato. Questo è in contrasto con le politiche ambientali, poiché se incentiviamo tramite politiche monetarie di quantità ultra espansionistiche, cerchiamo di far crescere di più l’economia, che consumerà più combustibili fossili e metteremo più emissioni.

Le politiche ambientali generano debito pubblico e inflazione, rendendo sempre meno sostenibili i percorsi di crescita e di sostentamento della spesa pubblica dei paesi europei e su scala globale.

È necessario riequilibrare le politiche monetarie e le politiche ambientali e fiscali dei singoli paesi per evitare un futuro con uno stock di debito insostenibile, politiche ambientali fuori dai target prefissati e una situazione inflazionistica che potrebbe generare grandi problemi in termini di tenuta del sistema finanziario, come accaduto durante la crisi finanziaria del 2008.