Benefit Company.

Le benefit company si possono definire come una derivazione ed un’evoluzione delle aziende tradizionali.

Le benefit company sono delle aziende che pur mantenendo tutte le dinamiche legate ai profitti hanno come ulteriore obiettivo quello di avere un impatto positivo sulla società e sul clima.

Loro scopo non è solo quello dell’utile ma anche e soprattutto quello di perseguire un beneficio comune, ovvero un valore condiviso nell’intero sistema sociale, culturale ed ambientale.

Tale binomio di obiettivo è proprio la caratteristica principale di questo tipo di società; la dialettica da Socrate a Hegel, da Marx ad Adorno: ha da sempre espresso concetti tra loro opposti e tale opposizione, con le benefit company, viene applicata anche al campo dell’economia. Infatti, queste compagnie sono una concreta rappresentazione di tale dialettica in quanto nate come sintesi del conflitto tra imprese a scopo di lucro ed imprese a scopo sociale.

Le società benefit, pur partendo dalle classiche imprese basate sul guadagno che non si curano di ciò che le circonda, sono l’espressione di una maggiore sensibilità e di una più forte determinazione nel realizzare un qualcosa di concreto per l’ambiente e per le persone In questo modo l’aspetto sociale non è più secondario ma diviene parte integrande dello statuto dell’impresa.

La socialità, intesa anche come beneficio per la comunità, per i lavoratori e per l’ambiente, è il suo punto cardine ed il suo valore; il cambiamento operato ed auspicato dalle benefit company è relativo al loro modo di fare impresa.

I tre elementi essenziali di questa tipologia di compagnia sono: scopo, sostenibilità e responsabilità/ trasparenza:

  • lo scopo di creare condizioni favorevoli alla prosperità sociale ed ambientale;
  • la responsabilità di creare un valore sostenibile che duri nel lungo periodo;
  • la trasparenza di comunicare annualmente i risultati conseguiti.

Con la nascita delle benefit company si è venuto a creare una sorta di quarto settore dopo quello pubblico, quello privato e quello del volontariato; in questo quarto settore sono racchiuse, appunto, le società benefit intese come ibridi fra le aziende che fanno impresa e le fondazioni.

I tre principali obiettivi delle società benefit si possono sintetizzare in tre P ovvero:

persone, pianeta e profitti; questi sono i tre ambiti in cui le benefit company cambiano e da aziende che prendono dall’ambiente più di quanto riescono a restituirne, divengono aziende che offrono all’intero ecosistema più di quanto portano via.

L’Italia è stato il primo paese europeo ad avere una normativa specifica per le società benefit entrata in vigore nel 2016; nel febbraio di quello stesso anno, e più precisamente il 26, erano già cinque le aziende italiane che avevano cambiato la propria forma giuridica da quella di società for profit a quella di società benefit.

Queste, spesso sono confuse con le benefit corporation. In realtà queste ultime utilizzano un protocollo di analisi che fornisce un punteggio per valutare il loro impatto ambientale, sociale ed economico; se tale punteggio è uguale o superiore a 80 su 200 ottengono la certificazione B-Corp firmando, in un successivo momento, una dichiarazione che ne specifica i diritti ed i doveri. Le società benefit, invece, non sono obbligate ad avere una certificazione in quanto è la loro volontà verso il cambiamento ed il miglioramento ad essere già una normativa.

In pratica le B Corp sono valutate annualmente e potrebbero anche perdere la loro certificazione nel caso in cui non raggiungessero un punteggio adeguato; al contrario le società benefit non sono soggette a modifiche e variazioni di alcuna sorta.

Per incentivare la nascita di queste società, il Decreto Rilancio, ha introdotto un credito d’imposta pari al 50% dei costi che possono essere, così, restituiti, sotto forma di credito da utilizzare per pagare le imposte a debito. In realtà, in termini fiscali per le società benefit non sono previsti particolari vantaggi e ciò vuol dire che queste società si basano unicamente sulla volontà dei soci di utilizzare una parte degli utili societari per tutelare gli interessi ed i beni della comunità.

Ad oggi in Italia molte realtà sono divenute B Corp come la Assimoco Spa che, ad esempio, è stata la prima compagnia assicurativa a ricevere la certificazione o come la Fratelli Carli. Le società benefit si possono definire, quindi, come un esempio di economia ibrida, una totale unione tra il mondo for-profit e quello no-profit; tale sintesi prevede da un lato, la creazione di utili e dall’altro, quella di vantaggi collettivi.

Questo modello economico è una valida alternativa a quello tradizionale, basato sulla concezione di impresa orientata esclusivamente al profitto; infatti, l’attività di una società ha un impatto non indifferente sul territorio e, di conseguenza, ha anche una grande responsabilità nei confronti dell’ambiente da salvaguardare.

Le benefit company tutelano il benessere della collettività secondo i criteri di responsabilità e di trasparenza che i clienti e i mercati richiedono oggi.

Le benefit company cercano, così, di costruire un futuro migliore e di creare benessere ponendo sempre le persone al centro delle loro azioni. Nonostante non ci sia un vero e proprio risparmio fiscale né alcun tipo di agevolazione, gli imprenditori costituiscono le società benefit, sostenendo anche costi aggiuntivi ed essendo soggetti a controlli e sanzioni.

Il motivo di tutto ciò può essere individuato nelle parole di Luigi Einaudi che così citano: “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli… è la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno…il  gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno… se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.

La nascita delle benefit company rappresenta una tappa importante di un percorso dove poter fare impresa in modo diverso e più consapevole con un impatto positivo sulla società e sulla natura e dove ognuno è chiamato a contribuire per uno sviluppo sostenibile.